Farida Danzatrice mediorientale, tra le più affermate d’Italia, laureata in Etnomusicologia e diplomata al Conservatorio “B. Marcello” di Venezia, incontra la Raqs Sharqi (danza d’Oriente) dopo esperienze avute con la danza classica e altre danze quali: - il tango argentino, - il flamenco (approfondito per un lungo periodo in Spagna a Granada) - le danze afro e le capoverdiane (vissute e catalogate in una tesi a Sal, Sao Vicente e Santiago in CapoVerde). Dopo un intenso periodo di preparazione tecnico-espressiva, Farida entra a far parte del gruppo di danze mediorientali BILQIS, coordinato dalla coreografa Francesca Rossato. Frequenta gli stages del maestro egiziano Saad Ismail e studia a Parigi con Leila Haddad, incontrando nella tecnica della danzatrice tunisina un punto di partenza per sviluppare uno stile personale. Perfeziona in seguito la sua formazione studiando al Cairo con Nadia Hamdi, con l’egiziana Mona Habib e con il coreografo Mo Geddawi. In concomitanza alla preparazione tecnica accresce in padronanza scenica, partecipando prima come solista e poi con il gruppo BILQIS a manifestazioni culturali-etniche, rassegne di danza e spettacoli teatrali, nonché ad eventi nei più prestigiosi Hotels e Palazzi veneziani. A caratterizzare lo stile di Farida è un costante desiderio di conoscenza e sperimentazione, che la porta ad avviare numerose collaborazioni con artisti e gruppi musicali, tra i quali Tacabanda e Tantratribe Unlimited, progetto di Bebo Best Baldan, di cui diventa leader e grazie al quale intraprende uno studio sul Bharata Natyam (danza indiana) col maestro Raghunat Manet. Accresce così, di pari passo, anche la sua esperienza di insegnante e assistente, continuando a perfezionarsi partecipando ai corsi dell’inglese Lisa Wedgwood, dell’americana Devorah Korek e del maestro Tarek Awad Alla, con il quale approfondisce lo studio dei ritmi egiziani, applicati a strumenti come la darbuka, la doholla e i cimbali. Il suo interesse per gli stili tradizionali la avvicina allo studio delle danza del Maghreb con la nota Badiaa Lemniai, che la avvia alla divulgazione di questa tradizione millenaria col musicista Nour Eddine Fatty. In seguito studia e collabora con Babel Thian, artista del Balletto Nazionale del Senegal. Tra le produzioni di Farida rientra lo spettacolo teatrale Cantici d’Oriente, nel quale, oltre ai canti tradizionali mediorientali, viene presentato un repertorio sacro islamico e un repertorio appartenente alla Chiesa d’Oriente. Partecipa inoltre come coreografa e regista con Mona Habib e Laura Yalil a Raqs Sharqi – danze dal Vicino Oriente e a La milleduesima notte. Nel 2006 idea The Oriental Pearls, gruppo specializzato nella danza di espressione orientale, di cui è coreografa. Assieme al suo gruppo partecipa a numerose rassegne ed eventi artistici e realizza l'allestimento dello spettacolo Tantra Pearls, in un nuovo e personale stile che definisce TransBellyDance. È attualmente impegnata nella realizzazione dello spettacolo di teatrodanza OMPHALOS – The Centre of the World, the Body, the Soul, inserendosi, grazie ad esso, con The Oriental Pearls, nel panorama delle nuove tendenze del concept musical.
THE ORIENTAL PEARLS – The TransBellyDance Project
Le Oriental Pearls, gruppo specializzato nella Danza di espressione Orientale, nasce dall'idea dell’affermata danzatrice e coreografa Farida. Creato con l'intento di studiare, diffondere e presentare la Raqs Sharqi (danza d’Oriente) e l’ampia gamma di stili originati dalla fusione della stessa con altri generi, il progetto amplia ben presto il proprio respiro per divenire un vero e proprio laboratorio coreografico, grazie all'approfondita conoscenza e sensibilità della direttrice artistica e coreografa dell’ensemble e alla costante apertura alla sperimentazione delle danzatrici, che dall’unione delle proprie diversità di formazione traggono complicità e forza, fondendosi, nella danza, in un’unica pulsante entità. Nasce così The TransBellyDance Project, che propone spettacoli suggestivi, sensuali e di grande effetto scenico, dallo stile composito ma che non dimentica le proprie origini, e trae ispirazione dalle danze folcloristiche di sapore orientale (Saidi- danza col bastone-, Khaliji), dal Baladi e dallo stile Sharqi classico egiziano (uso di veli e doppi veli, cimbali e percussioni), per esplorare in una continua ricerca e tensione contaminazioni sempre nuove con le danze afro, indiane, l’arabo andaluso, la pop fusion, gli stili tribali e molto altro ancora. |